S. Maria delle Grazie
Di epoca medioevale, la chiesa sorge nel centro storico. Nel XV° secolo fu largamente rimaneggiata, tanto da cambiare completamente aspetto. Testimoniano tale intervento alcuni resti di monofore tufacee alla base della torre campanaria ed il fonte battesimale litico di chiara origine quattrocentesca. Subì gravi danni in occasione del catastrofico terremoto del 1638 (che provocò, fra l’altro, anche il crollo di parte del rione Pizzetto), di un incendio nel 1769 e poi, ancora, a seguito del terremoto del 1908. Quest’ultima calamità procurò alcune lesioni alla struttura per cui l’amministrazione comunale dell’epoca decise di realizzare il muro di sostegno al piazzale ed alcuni altri interventi di consolidamento.
La chiesa, a tre navate, presenta una cappella laterale a destra, la cappella De Luca, che ospitò, fino a qualche decennio fa, le ceneri del vescovo caccurese Raffaele De Franco. Di notevole valore artistico è il pulpito datato 1795, opera di Battista Trocino, un artigiano caccurese autore di altri lavori tra cui gli scanni corali di alcune chiese dei paesi vicini. L’opera, purtroppo, appare vistosamente rimaneggiata. Il baldacchino, sorretto da elementi intagliati a volute, è ornato con frange e cornici. Nella parte anteriore vi si legge la seguente scritta: "D.O.M. Audite Verbum Domini et Assumant Aures Vestrae Sermone Oris Eius. Anno Rep. Sal. MDCCCV Pax B. Trocini L."
Santa Maria delle Grazie ospita inoltre, il dipinto della Trasfigurazione, un olio su tela che rappresenta il Cristo su di una nuvola circondato da cinque apostoli e realizzato nel XVIII° secolo probabilmente su commissione della famiglia De Luca, la statua di S. Francesco d’Assisi e quella di S. Luigi, a tutto tondo, scolpita, negli anni ’60 da un caccurese, il compianto professor Francesco Antonio Fazio.
Sulla torre campanaria troneggia una maestosa campana del 1578 fusa in loco da Angelo Rinaldi su commissione dell’Università di Caccuri. E’ retta da sei grappe cordonate e ornata da un elegante fregio decorato con motivi floreali. Al centro vi è un medaglione che raffigura la Madonna col Bambinio. La storia della campana è fusa nello stesso bronzo, in una scritta sotto la fascia decorativa che recita: "Universitatis Cathcuri Conventus Pred. Angelioz Rinaldi LX Facta Sum - Laudo Deum Verum - Plebem Voco - Congrego frates - defunctos ploro - Pestem fuglo - festa decoro. S. Maria Sua Mis."